Tabagismo


Pianta del tabacco

Tabacco è il termine generico con cui si fa riferimento ad un genere di piante a foglia corta appartenente alla famiglia delle Solanacee originariamente diffuse nel Nord e Sudamerica. Il nome tabacco viene usato anche per parlare delle foglie raccolte ed essiccate di queste piante.

La semina del tabacco

I semi di tabacco, dato che la loro germinazione è attivata dalla luce solare, vengono sparsi al suolo e non interrati. All'epoca delle prime piantagioni coloniali in Virginia, i semenzai venivano fertilizzati con cenere e letame (perlopiù letame di cavallo essiccato e ridotto in polvere) e coperti con delle ramaglie per proteggere le piantine dalle gelate. Le piantine venivano lasciate crescere così all'incirca fino ad aprile.
Nel 19° secolo, le coltivazioni iniziarono ad essere frequentemente attaccate da piccoli coleotteri come l' Epitrix cucumeris o l' Epitrix pubescens, che nel 1876 arrivarono a distruggere la metà del raccolto di tabacco degli Stati Uniti. Negli anni seguenti si discusse a lungo e si fecero vari esperimenti per cercare di rimettere sotto controllo questi parassiti e, attorno al 1880, ci si accorse che sostituire le ramaglie protettive con dei telai ricoperti di un tessuto molto sottile avrebbe in effetti salvaguardato le piante dall'appetito dei temibili insetti. La pratica di costruire queste rudimentali serre protettive cominciò così a diffondersi fino ad essere adottata ovunque nel corso del decennio successivo.
Attualmente, a differenza di quanto accade in altri paesi, negli Stati Uniti le coltivazioni di tabacco sono spesso fertilizzate con fosfati come l'apatite, in modo da limitare l'assorbimento di azoto che ne altererebbe l'aroma. A questa pratica, insieme con l'utilizzo di liquirizia ed altri aromi durante la lavorazione del prodotto, si attribuisce il diverso sapore che hanno le sigarette americane rispetto a quelle prodotte altrove. Si sospetta tuttavia che questa tecnica possa comportare effetti negativi per la salute dovuti al polonio contenuto in tracce nell'apatite.

Il trapianto

Dopo che le piante hanno raggiunto una certa altezza, vengono trapiantate nei campi. Un tempo questa operazione veniva effettuata scavando una piccola buca nel terreno con un paletto ed inserendo poi nel buco la piantina. A partire del secolo scorso furono inventate numerose macchine che svolgono questo lavoro automaticamente.

Il raccolto

I metodi di raccolta del tabacco sono due. Nel metodo più antico, la pianta viene raccolta tutta intera, recidendone il gambo all'altezza del suolo con un coltello ricurvo. Nel 19° secolo si iniziò a raccogliere il tabacco della varietà "bright" staccando le singole foglie mature dal fusto. Le foglie iniziano a maturare a partire da quelle più basse per procedere con quelle più alte. In questo modo un campo viene sottoposto a numerose "potature" prima che il tabacco sia interamente raccolto e si possano tagliare via i fusti. Le foglie più basse, che sono raccolte per prime sono dette "sand lugs" dal momento che si trovano spesso a contatto con il terreno e coperte dalla sporcizia che vi schizza sopra quando piove. Le "sand lugs" sono più pesanti delle altre e la loro lavorazione è più difficoltosa. Un tempo i raccoglitori mettevano le foglie su slitte trainate da animali da soma, mentre ora per il trasporto si usano trattori con rimorchio.
Alcuni coltivatori si servono delle "mieti-tabacco" ("Tobacco harvesters")che fondamentalmente sono dei particolari rimorchi trainati da un trattore. Su questi vi sono due file di sedie, una per i raccoglitori e una per i "legatori": i primi raccolgono mazzi di foglie e le passano ai secondi che le legano con uno spago e le appendono ad una lunga trave di legno. Tradizionalmente il gruppo dei raccoglitori, che dovevano stare in mezzo al campo fangoso continuamente colpiti al volto dalle grandi foglie del tabacco, era composto da uomini mentre dell'operazione di legatura si occupavano le donne. Sulla "mieti- tabacco" possono trovare posto 10 lavoratori: a 8 persone che si dedicano a raccogliere e legare le foglie si aggiungono un "impaccatore" ("packer"), che prende dai legatori i pali con le foglie e li ripone nella parte adibita a deposito, e il pilota. È interessante notare che solitamente le due file di sedie sporgono all'esterno del mezzo per lasciare più spazio al prodotto, ed è necessario che il peso delle squadre di lavoratori sia equilibrato, altrimenti il carro potrebbe risultare sbilanciato e rovesciarsi. Le "mieti-tabacco" portano generalmente anche delle grandi taniche d'acqua per consentire ai lavoratori di dissetarsi e contrastare i caldo e il pericolo di disidratazione.

Il trattamento e l'essicazione

I mazzi di foglie vengono portati in grandi capannoni o essiccatoi ("Kiln houses") dove vengono sottoposti a vari tipi di trattamento. I metodi sono sono diversi a seconda del tipo di tabacco e la struttura di questi stabilimenti varia di conseguenza:
Il tabacco "Air-cured" viene appeso in essiccatoi ben ventilati e lasciato a seccare per circa due settimane.
Il tabacco "Fire-cured" viene appeso in essiccatoi dove pezzi di legno stagionato vengono fatti bruciare molto lentamente senza fiamme.
Il tabacco "Flue-cured" tradizionalmente veniva legato agli steli della pianta che,a loro volta erano appesi ad una serie di pali all'interno di particolari essiccatoi dotati di condotti collegati a focolari esterni, in modo da essiccare le foglie con il calore senza però affumicarle.
Negli Stati Uniti gli essiccatoi tradizionali stanno cadendo ormai in disuso, sostituiti da più efficienti impianti industriali. L'essiccazione e la successiva stagionatura permettono una lenta ossidazione e diminuzione dei carotenoidi delle foglie di tabacco. Questo processo favorisce la formazione nel tabacco di composti aromatici simili a quelli contenuti nel tè o nell'olio di rose,che contribuiscono a rendere più piacevole il sapore del fumo. Gli amidi si trasformano in zuccheri che provocano la glicazione delle proteine e, ossidandosi, si trasformano a loro volta in prodotti finali di glicazione avanzata (AGEs), portando a termine un processo di caramellizzazione che aggiunge ulteriore aroma al prodotto. Alcuni studiosi ritengono che inalare gli AGEs insieme al fumo di tabacco, sia uno dei motivi per cui la pratica aumenta il rischio di sviluppare l'arteriosclerosi e forme tumorali. Il tabacco non stagionato oppure quello di bassa qualità sono spesso artificialmente aromatizzati con composti di questo tipo.

Valutazione del prodotto

Dopo che il tabacco è stato essiccato, viene sottoposto ad un'ulteriore fase di lavorazione. Le foglie vengono divise in varie categorie a seconda della qualità raggiunta. In epoca coloniale al tabacco veniva assegnato un prezzo al momento di inserirlo nei barili che servivano per il trasporto, mentre nelle zone di produzione della qualità bright il prezzo veniva fissato bandendo un'asta tra i compratori. Al giorno d'oggi la stragrande maggioranza delle trattative viene fatta a scatola chiusa con contratti di compravendita che spesso anticipano la produzione stessa.


Ultimo Aggiornamento: 23/07/2008 16:11