Prevenzione


La Prevenzione può eliminare i tumori?

Fino a non molti anni orsono era diffusa la concezione che il tumore era una malattia della vecchiaia. Brutta parola specie ora che la vita media si è allungata. Non c'è più la vecchiaia; ora si parla di terza età. E anche qui i termini cambiano man mano che la vita media si allunga. Quando inizia la terza età?. Si parlava dei 40 , poi dei 50 e ora si parte dai 60-65 anni; e sicuramente fra poco si partirà dai 70 anni.
Diciamo che ci sono persone più o meno giovini e persone più o meno anziane.

Allora una volta si diceva che i tumori colpivano le persone , diciamo, non più giovani e quindi maggiormente sopra i 50 anni; forse che ora diciamo che colpiscono maggiormente le persone sopra i 70 anni ?.
Possiamo dire che i tumori colpiscono maggiormente la terza età o le persone anziane?.

No e cercherò di dimostrarlo.
Vedremo che la maggior parte dei tumori non è in relazione all'età anagrafica ma a fattori noti o non noti ma in ogni modo fattori causali scientificamente o statisticamente validi.

Ma Cosa è un tumore?
Si fa spesso confusione tra: tumore, neoplasia, cancro.

Tumore è un termine generale che significa tumefazione( qualsiasi tumefazione di un tessuto o di un organo , imputabile a cause diverse: cisti, ematoma).

Quindi tumore: termine generico usato in senso traslato.

Neoplasia invece sta a significare la crescita di un nuovo tessuto e in pratica è sinonimo di tumore; rimane un termine generico ma almeno specifica che si tratta di una tumefazione dovuta alla crescita nuova di un tessuto. Si dovrà specificare se benigno o maligno.

Cancro invece è un termine più preciso che vuole indicare un tumore maligno o una neoplasia maligna.
Il termine viene fatto risalire alla scuola di Ippocrate che aveva coniato per il tumore epiteliale maligno il nome di karkinos che in greco significa granchio da cui deriva l'italiano carcinoma e il latino cancer da cui l'italiano cancro. L'appellativo di granchio gli era stato suggerito dall'osservazione di un tumore della mammella che, per i viluppi varicosi da cui era circondato, sembrava rassomigliare appunto ad un granchio.

Riassumendo una buona definizione di neoplasia (benigna o maligna) dice che trattasi di una neoformazione locale di tessuto, atipico, rispetto al tessuto d'origine, capace di accrescimento evolutivo, progressivo, autonomo, afinalistico (cioè senza una finalità di evoluzione), indipendente dall'organismo che lo ospita, con il quale non ha alcuna correlazione definita se non quella di sostituirsi ad esso nella sua crescita.


Le caratteristiche che lo definiscono sono:
1) Insorgenza apparentemente spontanea
2) Autonomia ed Indefinitività di crescita
3)Incapacità di inserirsi nell'economia e nell'armonia dell'organismo ospite.
4) Atipie delle cellule da cui deriva, cioè cellule non tipiche del tessuto da cui origina.

Vediamo come si può definire la benignità o la malignità di un tumore

Benigno è quel tumore che:
1) cresce assai lentamente o meno rapidamente di quello maligno.
2) si sviluppa in senso espansivo e non infiltrativo, nel senso che la massa, man mano che cresce, scosta il tessuto circostante senza invaderlo con ramificazioni che lo penetrano come il maligno
3) non si riproduce a distanza, ossia non da metastasi che sono riproduzioni del tumore con le stesse caratteristiche del primitivo ma in altra sede ( come nel maligno)
4) Non da recidive locali dopo asportazione completa o radicale chirurgica come il maligno
5) Non compromette a differenza del maligno le condizioni generali del soggetto ospite.
In sostanza il tumore benigno rimane sempre un fatto locale (mentre quello maligno rimane locale solo all'inizio) e costituisce un evento favorevole anche se patologico. Non compromette la vita del paziente e i disturbi sono in relazione alla dimensione, alla sede del tumore e alla sua attività ma non agli effetti distruttivi della forma maligna. In ogni caso il tumore benigno può trasformarsi anche se raramente in tumore maligno.
Per tale motivo, una volta diagnosticato, conviene asportare ogni tumore benigno. Bisogna tenere presente che il tumore può rimanere invariato o crescere lentamente ma in ogni caso non diminuisce e quindi la asportazione tardiva quando il tumore sarà di dimensioni tali che la sua asportazione tardiva quando il tumore sarà di dimensioni tali che la sua asportazione può essere meno semplice con conseguente maggior trauma per il paziente e con possibili danni estetici o funzionali.


Il tumore maligno rimane un fatto locale solo all'inizio e quindi diventa un problema generale e costituisce un evento sfavorevole. Compromette la vita del paziente e i disturbi sono in relazione alla dimensione, alla sede del tumore e alla sua attività oltre agli effetti distruttivi locali e a distanza.
Per tale motivo, una volta diagnosticato, si deve agire in forma chirurgica asportando il tumore riconosciuto ma si deve anche combattere la possibile migrazione di cellule nell'organismo che daranno metastasi o che probabilmente le hanno date. Infatti allo stato odierno non ci è dato di scoprire le cellule tumorali circolanti ma solo di supporle.

Cosa si conosce circa le cause dei tumori?
Fatto importante in quanto la conoscenza dei tumori significa dare la possibilità di evitarli.
Vedremo che non è così semplice in quanto non si conoscono tutte le cause dei tumori
Ma d'altra parte si vedrà che eliminando le cause dei tumori o conoscendo alcune cause di un tumore si potrà diminuire in modo proporzionale alla conoscenza delle cause la incidenza di tale tumore.

A questo punto conviene spiegare cosa significa prevenzione in quanto spesso si fa confusione sul termine, sulla parola prevenzione.

Voglio solo ricordare che prevenzione significa letteralmente venire prima. Venire prima, in senso medico, della malattia. Se noi veniamo prima della malattia forse possiamo evitarla o almeno limitarne i danni.
Da un punto di vista sociale la prevenzione può essere diretta o indiretta.

La prevenzione diretta mira a rimuovere o distruggere le cause dirette della malattia. Essa cerca di eliminare microbi o virus patogeni, inclemenze ambientali, errori o deficienze alimentari, intossicazioni croniche di tipo tossico o di tipo abitudinario come il tabagismo e, per quanto ci riguarda oggi, cerca di eliminare le cause che fanno nascere o facilitare la nascita dei tumori.
La prevenzione indiretta tende ad eliminare o rimuovere quelle condizioni che possono favorire l'insorgenza di qualche stato morboso. In altri termini la prevenzione diretta agisce sulle cause mentre la indiretta agisce sulle condizioni che permettono lo sviluppo e il diffondersi delle cause.
In termini pratici eliminare il fumo di tabacco o far installare le marmitte catalitiche tende a far diminuire i tumori polmonari; le conferenze come quelle di oggi tendono a creare una cultura in cui si riconosce il danno delle cause prima citate e quindi la tendenza alla loro diminuzione.

Con gli anni la prevenzione ha assunto sempre più importanza
In sostanza si deve tendere sempre più alla prevenzione. La società sembra capire nuovamente che bisogna evitare di ammalarsi, più che cercare di curare la malattia, si cerca allora di venire prima alla diagnosi, cioè una diagnosi precoce.
Dico ritornare in quanto molti sanno che in Cina si pagava il medico se si era sani e non quando si era malati.

Tipi di prevenzione
1) Prevenzione primaria, cioè controllo dei fattori causali al fine di ridurne l'incidenza.
2) Chemio-prevenzione, cioè somministrazione di principi attivi nel contrastare o bloccare lo sviluppo della neoplasia.
3) Prevenzione secondaria, cioè diagnosi precoce allo stadio loco-regionale, suscettibile di radicalità onde limitare la mortalità.

* La prevenzione primaria attualmente non ha possibilità di impiego e di efficacia in quanto le conoscenze dei fattori di rischio sono inadeguate e contradditorie (dovrebbe essere il futuro della medicina in senso generale).
* La chemioprevenzione è una interessante ipotesi di lavoro che deve essere al momento considerata solo come oggetto di ricerca e i cui risultati al momento devono considerarsi deludenti.
* La prevenzione secondaria o diagnosi precoce rappresenta allo stato attuale l'unica strategia attuabile e realisticamente vincente in quanto da ampi studi controllati ha una reale diminuzione della mortalità anche se non dell'incidenza.

Questo in linea generale ma la realtà cambia se la vediamo in prospettiva per i vari tipi di tumori : allora la prevenzione primaria ha una sua verità, una sua dignità.
Possiamo dire che di molti tumori oggi si conoscono le cause e parte delle loro cause e quindi eliminandole possiamo fare una prevenzione primaria, cioè eliminare alcuni tumori o almeno diminuirli in maniera rilevante.
Si tende ad affermare con dati statistici epidemiologici che la maggior parte dei tumori sia dovuta a cause esterne e ambientali e quindi in linea di principio la maggior parte dei tumori è prevenibile.


Su cosa si basa questa affermazione? Su alcune considerazioni che cercheremo di esporre in maniera sintetica.

1) I tumori non sono malattie della vecchiaia
Questa affermazione ha una importanza rilevante in quanto se non è un fatto inevitabile della vecchiaia vuol dire che il tumore può essere evitato. Infatti nonostante l'incidenza dei tumori aumenti con l'età tanto da essere mille volte più frequente a 80 anni che non a 30 anni si vuole affermare che non è in relazione all'età ma ad un altro fattore. Per i pochi tumori di cui si conosce la causa con una certa precisione l'incidenza non aumenta con l'età ma con la quantità e la durata dell'esposizione. Quindi non in rapporto all'età della persona ma all'età della vita solo come relazione conseguente causale e spesso relativa. E' ovvio che più uno vive e più rimane esposto al fattore di rischio.
Per esempio noi sappiamo che il fumo di sigaretta è sicuramente una causa di alcuni tumori del polmone e questi tumori vengono in relazione alla quantità di sigarette fumate e al tempo quindi dal quale la persona ha iniziato a fumare più che all'età anagrafica.
Lo stesso dicansi per il mesotelioma che vede la propria causa nell'esposizione dell'asbesto.
Questa affermazione ha una importanza rilevante.
Infatti questa affermazione significa che verosimilmente anche gli altrui tumori sono dovuti all'esposizione ad agenti causali (seppur meno definiti o conosciuti).
In pratica se il tumore non è una malattia conseguente all'età anagrafica ma conseguente alla esposizione a determinati agenti allora esso sarà in relazione alla concentrazione di tali agenti e quindi in rapporto alla durata di tali concentrazioni. Il fatto che i tumori insorgono più frequentemente negli anziani dipende solo al fatto che essi hanno potuto accumulare una lunga esposizione e non perché la vecchiaia favorisca l'insorgenza del cancro.

2) esistono variazioni internazionali della incidenza dei tumori o di alcuni tumori.
Le differenze dell'incidenza di alcuni tumori in rapporto agli stati alle regioni è un dato noto. Per esempio il tumore della pelle è 200 volte più frequente in Australia che in India; quello dell'esofago 300 volte più frequente in Iran che in Nigeria o di gran lunga più frequente in Giappone che in Italia.
Il cancro del polmone è di gran lunga più frequente nei Paesi sviluppati, dove il fumo di sigaretta è maggiormente diffuso e da parecchi decenni, rispetto ai Paesi del terzo mondo o in via di sviluppo ove se la sigaretta sta emergendo come Status symbol, l'accumulo di tale fattore non ha potuto ancora sommarsi nel tempo.
Nei Paesi del terzo mondo dove l'alimentazione è tuttora carente, il tumore dello stomaco resta il più diffuso, mentre in alcune zone dell'Africa e dell'Asia, per ragioni alimentari o infettive, hanno alitassimo incidenza i tumori dell'esofago e del fegato.
Alcune di queste variazioni internazionali sono in correlazione con le abitudini di vita delle popolazioni stesse. Per esempio la motilità per tumore del colon o della mammella è strettamente correlata alla quantità di carne o di grassi consumati.

3) Le conclusioni sugli studi delle popolazioni migrate.
Si è visto che le popolazioni che hanno lasciato la loro terra di origine per emigrare in altri paesi, presentava dopo un determinato periodo di tempo, una incidenza dei tumori simile a quella della popolazione da cui proveniva.
Un esempio tipico è quello della popolazione giapponese in cui la incidenza della neoplasia mammaria è minima e che, emigrata negli Stati Uniti, tende ad assumere la incidenza della popolazione statunitense verso tale tipo di neoplasia.
Questo dimostra che i fattori ambientali e le abitudini generali di vita rappresentano uno dei maggiori fattori di rischio e in ogni caso che questi fattori non sono collegati al gene della persona ma a qualcosa di acquisito e quindi in certo modo evitabile.

4) Il cambiamento della incidenza nel tempo di alcuni tipi di tumori.
La incidenza di alcuni tumori nel corso degli anni varia e questo sarebbe la prova che le cause ambientali determinano il rischio dei tumori più delle caratteristiche genetiche di una popolazione non può cambiare sostanzialmente da una generazione ad un'altra, mentre i fattori ambientali si modificano con la trasformazione della civiltà.
Due esempi sono facili da ricordare.
Il tumore del polmone è delle cause di morte più rilevante sia per l'incidenza e per la scarsa possibilità di diagnosi precoce.
Orbene questo tumore è in aumento e il suo aumento viene messo in relazione al fumo del tabacco che è la causa più rilevante di tale tumore. Negli Stati Uniti la tendenza si è invertita e ora si fuma di meno; ecco allora che la curva di incidenza della neoplasia polmonare è attualmente quasi piana e ci si aspetta nel 2000 che tende al basso.
Altro tumore che sta variando come incidenza è quello dello stomaco. Sta diminuendo la mortalità e questo è dovuto alla diagnosi più precoce in modo particolare per la facilità alla endoscopia a cui tutti tendono. Ma il tumore sta anche diminuendo la sua incidenza.
E questo sembra dovuto alle migliorate condizioni di alimentazione e di vita per cui anche per questo tumore si dimostra che il cambiamento di incidenza del tempo è dovuto al cambiamento di fattori potenzialmente cancerogeni e non a fattori genetici se non in minima parte.

5) La relazione fra alcuni fattori che vengono chiamati fattori di rischio e la incidenza di alcuni tumori.
Vi sono dei fattori che rappresentano le principali cause della insorgenza dei tumori in Italia. Diciamo Italia anche se altri fattori sono conosciuti per altri stati ma a noi interessa l'Italia in quanto la loro conoscenza può aiutare a far diminuire la incidenza del tumore nel nostro Paese. La loro eliminazione porterebbe, secondo stime statistiche, alla diminuzione del 40% della incidenza dei tumori in genere in Italia.
Vediamo i principali:
a) Il tabacco: se ne vedrà in particolare la storia, la tossicità e alcune considerazioni nel capitolo dedicato al tabagismo.
Qui basta ricordare che è stato dimostrato che il cancro del polmone è estremamente raro nei non fumatori. Il fumo di sigaretta causa circa l'80% di tutti i tumori polmonari, oltre a gran parte dei tumori del cavo orale, laringe, faringe, esofago. Esso inoltre aumenta in misura considerevole il rischio dei tumori dovuti al tabacco è stimabile al 30% del totale.
b) L'ambiente di lavoro. Si conoscono diverse sostanze che si ritrovano nell'ambiente di lavoro anche se è difficile stabilire le varie concentrazioni e di conseguenza è difficile quantificare il rischio di tali sostanze nel complesso di tali tumori.
D'altra parte i tumori del polmone, delle vescica e del fegato che sono imputabili in parte a fattori tossivi presenti sul lavoro sono in maggioranza determinati da altre sostanza come il fumo del tabacco e l'alcool per cui risulta difficile pure attribuire ai fattori tossivi del lavoro la loro percentuale di genesi dei tumori. Importante è in ogni caso conoscere i fattori che hanno rischio cancerogeno perché eliminandole o diminuendo la loro esposizione si dovrà poter ridurre l'incidenza dei tumori almeno per la parte dovuti a tali fattori cancerogeni.
c) L'inquinamento ambientale. Lo stesso dicansi per le sostanze tossiche contenute nell'ambiente. In modo particolare ci riferiamo allo smog specie delle grosse concentrazioni urbane. Questo è importante in quanto la sua tossicità si somma con la tossicità con il tabacco. Certamente l'inquinamento urbano è diminuito in questi ultimi anni per cui l'incidenza dei tumori dovuti a tale inquinamento deve essere diminuito.
Per quanto riguarda la genesi di alcuni tumori in paesi africani o asiatici sappiamo che alcune sostanze o virus come quello dell'epatite virale B o alcuni funghi che contengono l'aflatossina producono il cancro del fegato.
Per quanto riguarda il grado di inquinamento delle acque dobbiamo notare che il fatto che lo stato di conservazione dei cibi e la minor quantità dei cibi avariati possono aver contribuito ad un minor inquinamento e quindi anche ad una minor incidenza di alcuni tumori come il fegato, stomaco e colon.
d) Per quanto riguarda l'alcool il discorso si può paragonare al tabacco. Infatti il consumo di alcool in Italia è ancora elevato e non tende a diminuire. I tumori ad esso correlati come quello del cavo orale e faringe. laringe, esofageo e fegato, fanno tenere alta l'incidenza di tali tumori specie nel nord-est dell'Italia in rapporto proprio al consumo.
Bisogna però ricordare che i tumori delle prime vie aeree e digerenti sono causati anche dal tabacco si potenziano come causa scatenante la genesi del tumore, per cui eliminando anche uno solo dei due fattori di diminuirebbero i rischi in tutti ma di gran lunga maggiormente in quelli che sono esposti tutti e due i fattori. In Italia proprio per il suo consumo, la morte attribuibile all'alcool è di circa 6000 morti all'anno e quindi crea il 5% di tutti i morti per neoplasia.
e) Le abitudini sessuali. I tumori alla mammella e dei genitali femminili sono influenzati dalle abitudini sessuali e riproduttive delle persone e delle popolazioni e delle civiltà.
Più precocemente una donna ha avuto il primo figlio e minore è il rischio di avere un tumore alla mammella. Lo stesso dicansi per l'allattamento che sembra proteggere la mammella se questo viene eseguito a lungo per alcuni mesi e non in età avanzata. Lo stesso dicansi per al menopausa precoce che sembra anch'essa proteggere la mammella.
Invece le donne che non hanno avuto figli corrono maggior rischio rispetto alle donne con figli, di avere tumori dell'ovaio e del corpo dell'utero. Il tumore del collo dell'utero è invece correlato alle abitudini sessuali. Compare infatti in relazione all'igiene maschile e alla frequenza dei rapporti oltre che l'età d'inizio. Tipica è la minor incidenza nel collo dell'utero tra gli ebrei per le loro abitudini alla circoncisione che altro non significa che maggior pulizia del membro maschile.
Difficile è incidere su questi fattori per la sfera che investono ma certamente l'uso del PAP test e di una mammografia associata alla visita senologica possono far diminuire non tanto l'incidenza ma le conseguenze di un tumore conclamato. Cioè la diagnosi precoce in questi casi è l'arma vincente.
f) Per ultimo la dieta. L'importanza della dieta scaturisce dalla considerazione che alcuni tumori sono frequenti in certi paesi e altri in altri paesi.
Il tumore dell'intestino è quasi sconosciuto in Africa, ma molto frequente in Nord Europa e in Nord America. Il tumore dello stomaco è frequente in Giappone, Cina e America Latina, ma poco in Nord America e in Europa. E queste differenze hanno uno stretto rapporto con le abitudini alimentari della popolazione. Ma la dieta dovrebbe entrare anche nella genesi dei tumori della prostata, pancreas, mammella.
E' difficile stabilire quali sono i fattori causali del tumore ma in linea generica si può dire che il consumo dei grassi è dannoso. Si dovranno cercare invece di mangiare frutta e vegetali freschi che per varie sostanze e vitamine sembra avere fattori protettivi. L'obesità viene ritenuto un fattore di rischio per alcuni tumori, specie mammella, utero e colecisti. Quindi se la popolazione fosse maggior attenta al proprio benessere e al proprio peso probabilmente si vedrebbe diminuire la incidenza di alcuni tumori.

Ora si passerà in rassegna alcuni organi ed apparati vedendo le possibili cause che provocano in essi i tumori e quindi le possibilità di far diminuire alcuni tumori in maniera più o meno rilevante.

Vediamo i tumori a secondo organi ed apparati e le loro possibili cause messe in relazione sempre alla possibile prevenzione.

Bronchi e polmoni:
Molti dei componenti volatili del tabacco sono cancerogeni. Certamente non tutti i fumatori vedono sviluppare il cancro del polmone ma significativo che l'80% dei tumori polmonare viene nei fumatori. Teniamo presente che ogni anno muoiono in Italia o almeno nel Veneto circa 100 persone ogni 100000 per tumore polmonare e di questi 80 sono fumatori. Pensate quanti potrebbero salvarsi se non fumassero. Altro che i morti per le discoteche o per gli incidenti stradali o per la caduta di un aereo.
Certamente il problema è complesso ma rimane il dato di fatto che diverse sostanze come le aldeidi, il catrame, le nitrosamidi, l'acido cianidrico e tante altre sono dimostrate sperimentalmente cause di sviluppo di tumore al polmone.
Il quantificare con esatezza il rapporto tra fumo e cancro del polmone e tra fumo attivo e passivo diventa un problema secondario e solo una curiosità per mettere a posto la nostra coscienza.

Esofago
I fattori di rischio sono, oltre al tabacco, alcool e probabilmente alcuni componenti delle dieta come la farina del mais.
I forti consumatori di queste due sostanze hanno una probabilità 100 volte superiore di contrarre il tumore dell'esofago. L'eliminazione invece anche di un solo dei due fattori fa diminuire notevolmente la incidenza.
Uno studio italiano recente degli anni 80 dimostrò che i forti consumatori di polenta avevano una incidenza di tre volte le altre persone di cancro dell'esofago. E' da vedere se poi sia la farina di mais ad essere chiamata in causa o il fatto che spesso la polenta viene ingerita calda. Un po' lo stesso discorso che si fa per i tumori dell'esofago nei giapponesi dove più che il riso si chiama in causa i fato che il riso viene ingerito bollente e rimane a contatto in genere a lungo con la mucosa esofagea, irritandola e quindi favorendo il cancro.

IL CANCRO DELLO STOMACO.
Negli anni 60 e 70 il cancro dello stomaco era la causa più frequente di morte per i tumori in Italia e in genera nel mondo. Ora il tumore del polmone ha preso il primo posto favorito dall'aumento dell'uso del tabacco. La diminuzione della mortalità è dovuta alla diagnosi precoce per merito all'endoscopia. Ma anche la incidenza è diminuita.
Questo dato conferma il fatto che il tumore non può essere causato da o solo da fattori genetici perché non si modificherebbe in così breve tempo la sua incidenza, ma devono esservi fattori variabili esterni, ambientali o provocati dall'uomo.
Per quanto riguarda lo stomaco però si è visto che le persone con gruppo sanguigno A hanno il 20% in più di probabilità di sviluppare il tumore dello stomaco. E questo è un fattore geneticamente stabilito.
Il cancro dello stomaco poi è spesso preceduto da gastrite o patologia della mucosa gastrica. I paziente affetti da anemia perniciosa hanno un rischio tre volte superiore al normale di sviluppare la malattia.
Spesso si è pensato che le ulcere croniche possano favorire il cancro gastrico ma non è dimostrato. Certamente da un punto di vista statistico si è visto un rischio di sviluppare il cancro gastrico nei soggetti operati allo stomaco con un tecnica che fa refluire la bile nello stomaco. E questo avviene solo 15-20 ani dopo l'intervento.
Si pensa che la bile possa irritare cronicamente la mucosa gastrica ma non vi sono dimostrazioni certe.
Il fumo e l'alcool sono fattori da tenere presenti anche se con minor influenza nel cancro gastrico.
Al giorno di oggi si tende a dare molto importanza alla infezione gastrica di Helicobacter Pilori, infezione frequente in passato quando i controlli sulla salute delle acque non era buono.
Certamente il dato che tende che tende meglio a spiegare la diminuita incidenza dovrebbe essere dovuta ad una migliore alimentazione; si dice che l'aumento delle verdura fresca ma anche la migliore conservazione dei cibi o alla eliminazione di alcuni conservanti alimentari. Sui pensa infatti ad un legame tra cancro gastrico e nitrosamine, composti chimici che si formano nello stomaco dal metabolismo di nitriti e nitrati (usati come conservanti alimentari e contenuti in diversi vegetali e nell'acqua potabile).

INTESTINO
Trattasi di un tumore in aumento anche in Italia
Colpisce maggiormente gli uomini, predilige le età più, avanzate e aumenta con il passare dell'età ed è più diffuso tra le popolazioni e le regioni con maggior benessere; così lo vediamo più presente nel Nord rispetto al Sud.
Questi dati fanno pensare alla alimentazione e quindi alla dieta.
Il cancro dell'intestino sarebbe associato al consumo di grassi, al consumo di carne e ad una protezione data dal consumo di vegetali freschie specie ad un ruolo protettivo delle fibre.
Altri studi, specie Giapponesi, hanno considerato il rischio provocato dal latte, formaggi, zuccheri, e consigliano il miele, ma sono sudi ancora da provare.

FEGATO
Il cancro del fegato è molto frequente nei Paesi del Sud Est asiatico e nell'Africa Meridionale, mentre nei paesi sviluppati europei e americani sono relativamente rari. L'Italia tra i paesi civilizzati fa eccezione questo per il problema dell'alcoolismo, più importanti che in altri paesi.
Il virus dell'epatite B è la principale causa di cancro epatico. Esso infatti può causare epatite cronica e cirrosi al fegato che degenerano con gli anni in tumore. Queste persone, colpite dall'epatite B, hanno un rischio di contrarre il cancro al fegato di circa 10 volte le altre persone che aumenta se sono alcooliste.
Anche il fumo rappresenta un fattore causale non trascurabile ma solo nei forti fumatori, specie se associato all'alcool come per altri tumori in cui si ha il potenziamento delle due cause.
Uno dei fattori più importanti e frequenti per la genesi del cancro epatico è la aflatossina ma non è un problema che interessa l'Italia.
Trattasi di un prodotto del metabolismo del fungo Aspergillus flavus che contamina arachidi e cereali, immagazzinati in climi caldi e umidi in molti paese tropicali. In queste regioni infatti il cancro epatico è molto frequente. Questa azione si potenzia con l'alcool e probabilmente con il virus dell'epatite B.
Nei nostri paesi il cancro al fegato è raro e anche la quantità di aflatossina è trascurabile.
Certamente il cancro del fegato riconosce delle cause note e precise, l'alcool, epatite B e aflatossina. Questi fattori sono evitabili e quindi tale neoplasia potrebbe essere in gran parte debellata. Sarebbe sufficiente un miglioramento delle condizioni igieniche, una campagna di immunizzazione per l'epatite B e una buona sensibilizzazione verso il problema dell'alcool.

PANCREAS
Il tumore che colpisce il pancreas è frequente specie nei paesi più ricchi e quindi s presume con una alimentazione più ricca. Purtroppo è anche per problemi anatomici e diagnosi tardiva è anche un tumore con alta mortalità. La sua diffusione tra l'altro è in aumento.
Purtroppo le cause non sono note e quindi non si sa come si dovrebbe fare per evitarlo diminuirlo e non si capisce bene nemmeno perché sia in aumento.
Sicuramente un qualche dato di rischio deve essere la alimentazione con grassi, l'abuso di alcool e la calcolosi della colecisti che in fin dei conti vede una causa di alimentazione con tropi grassi.
La pancreatite acuta e cronica che di solito vede una causa di alimentazione deve essere un fattore predisponente ma quali sono i cibi o gli alimenti che favoriscono tale patologia e che portino alla neoplasia pancreatica sono difficili da valutare.

UTERO
Abbiamo già detto che la scarsa igiene sia uno dei fattori che spiegano l'insorgenza del cancri del collo dell'utero. Abbiamo ricordato che la circoncisione sia un fattore protettivo tra gli ebrei. Ma nella nostra civiltà per motivi di costume, di tradizione non è una pratica gradita per cui deve essere chiamata in causa per la genesi del tumore uterino.
La gravidanza, specie se precoce, come per il cancro della mammella, è riconosciuta come fattore protettivo sull'endometrio, cioè per i cancri del corpo dell'utero.
Il fumo recentemente è stato provato essere un fattore di rischio per il cancro del corpo dell'utero in quanto vi sono state sostanze che passano nel sangue e quindi giungono all'endotelio e possono irritare la mucosa e favorire il cancro.
Certamente è difficile modificare quelle che sono abitudini, che sono credenze, che sono convinzioni. Quindi difficile per i problemi morali pensare ad una prevenzione pianificata in tal senso.
Ma si può fare qualcosa per la prevenzione secondaria ovvero la diagnosi precoce. Il PAP test. L'arma vincente ma che al momento non viene sfruttata a pieno. E' Una arma più efficace di altre in quanto può arrivare prima ancora che il tumore sa presente ma solo quando vi siano lesioni precancerose e quindi mai come vera arma di prevenzione primaria.
Ma purtroppo per abitudini, per pigrizia, paura di spendere per la salute, si preferisce rimandare fino a quando il tempo sarà un giudice peggiore e diverso.

LA PELLE
Per ultimo i tumori della pelle. Sembrano poco importanti in quanto sono spesso su zone visibili e una loro terapia opportuna può esser radicale e definitiva. Ma non sempre è così.
Le cause dei tumori della pelle sono complesse e spesso non ancora conosciuti. Certamente si parla spesso delle radiazioni solari e veduta ma non si può ridurre tutto a tale fattore.
I tumori della pelle più diffusi sono i basaliomi: essi sono provocati dalla esposizione ai raggi ultravioletti presenti nelle radiazioni solari. Si noterà infatti che si manifestano di solito nelle parti del corpo che sono più esposte al sole (come la testa e il collo ) e nelle persone che per motivi professionali sono maggiormente esposti ai raggi solari. Non a caso i marinai e i contadini hanno una incidenza di tale tumore maggiore di altri. Da notare poi che le persone con la pelle più chiara vanno maggiormente incontro a tale neoplasia; forse esiste una minore protezione o la loro pelle ha un maggior rischio.
Anche i tumori della pelle dette suqamocellulari trovano una loro causa nei raggi ultravioletti ma non è la loro principale causa. Infatti, a differenza de basaliomi, gli spinocellulari si trovano solo nel venti per cento in parti esposte al sole. Una altra causa di questi tumori è la loro esposizione a fattori cancerogeni chimici. Interessante ricordare come nel 1700 Percival Pott, chirurgo inglese, scoperse questo tipo di tumore nella pelle dello scroto degli spazzacamini.
Ma i tumori della pelle più gravi sono i melanomi: tumori in aumento con andamento improvviso, tumultuoso, imprevedibile e spesso senza scampo. Anche per questi tumori si è pensato al sole. Ma si è vista una maggiore incidenza non nelle persone esposte continuamente al sole, come i marinari, ma quelli che si espongono in maniera incostante e non razionali. Di solito sono impiegati o casalinghe che si espongono in maniera casuale ma intensa. In Europa non siamo tra i popoli più colpiti, forse in quanto siamo meridionali e siamo abituati alla esposizione al sole. Certamente sono più frequenti al Nord dell'Europa settentrionale e nei paesi Scandinavi.
Non ci sono terapie per questi tumore . Viene colpita in genere la fascia di media età o giovanile.
E' un tumore che preoccupa per l'aumento dello stesso e per una possibile causa ambientale o naturale che sembra diventare una catastrofe. Si pensa cioè che all'assotigliamento dello strato di ozono (provocato da alcuni gas prodotto dall'uomo e in particolare i clorofluorocarburi) che protegge la terra filtrando le radiazioni ultraviolette solari, possa in futuro peggiorare la situazione.
Veri consigli non se ne possono dare ma rimane valido sempre il consiglio di non esporsi troppo al sole e in maniera incostante e intensa. Bisogna poi conoscersi e quindi conoscere i propri nevi. Guardare e vedere se si modificano. Non irritarli, perché se è vero che alcuni dicono che il nevo irritato è già un melanoma spesso, rimane da dimostrare che la irritazione non sia una delle cause di trasformazione da nevo a melanoma.


Ultimo Aggiornamento: 23/07/2008 14:45